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lunedì 15 giugno 2020

Il libro dell' inquietudine

Ognuno di noi è un granello di polvere che il vento della vita solleva, e poi lascia cadere. Dobbiamo aggrapparci a un sostegno, mettere la nostra piccola mano in un’altra mano; perché l’ora è sempre incerta, e il cielo sempre lontano, e la vita è sempre estranea.
(Fernando Pessoa, Il Libro dell’Inquietudine)

lunedì 20 aprile 2020

Eugenio Montale

Lei sola percepiva i suoni dei miei silenzi. Temevo a volte che fuggisse il tempo ostile mentre parlavamo.
Dopodiché ho smarrito la memoria ed ora mi ritrovo a parlare di lei con te, tra spirali di fumo che velano la nostra commozione.
Ed è questa la parte di me che ritrovo mutata: il sentimento, per sé informe, in quest'oggi che è solo di rimpianto.
- Eugenio Montale, Ricordo

lunedì 13 aprile 2020

Paolo Conte

"Dir che ti penso
è un controsenso
perchè sei sempre qui, sì
tra le mie dita
come la vita.”
—  Paolo Conte, Il treno

Giorgio Bassani

Ieri sera a letto mi ero messo
dalla parte destra quella che occupa
lei quando è qui
e stamani svegliandomi mi son ritrovato
a sinistra di dove nel buio ascolto insonne talora
il battito possente del suo
esserci
Cosa mi ha indotto dunque durante la notte
ad abbandonare lo spazio del suo grande
corpo assente
se non l'ansia d’essere anche io
niente?
Giorgio Bassani, A letto

sabato 11 aprile 2020

Jacques Prevert

Jacques Prevert, Fiesta

Jacques Prévert

Le foglie morte, di Jacques Prévert

Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore
Com’era più bella la vita
E com’era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi
Le foglie morte cadono a mucchi
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti
Com’era più bella la vita
e com’era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica…
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi

giovedì 31 agosto 2017

Ivano Fossati

Benvuto anche il tuo nome fra le future nostalgie.
— Settembre , Ivano Fossati

Vivian Lamarque

Ti scrivo dal balcone
dove resto ancora un poco questa sera
a guardare l’orto al sole di settembre
a mangiare pane e olio e foglie piccole di basilico
ti scrivo meno fiera di quello che vorresti
sono una donna forte sì
ma con anche continue tentazioni di non esserlo
di lasciarmi sciogliere d’amore al sole
e carezzarti e baciarti un po’ più di quello che tu vuoi
ti scrivo dal balcone
guardando il fico pieno di frutti
e il pero con le foglie malate
ho qualche pensiero triste
e due o tre sereni.
Vivian Lamarque

giovedì 20 luglio 2017

giovedì 29 settembre 2016

Cortàzar

"E dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te".

Julio Cortazar, da "Futuro"


giovedì 22 settembre 2016

lunedì 19 settembre 2016

Italo Calvino

Ognuno può coltivare la sua malinconia solo quando è lontano da casa, allora capisce dove stanno le sue radici
– Italo Calvino

domenica 11 settembre 2016

Montale

Quante volte t’ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.
Poi apparivi, ultima. È un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.

- Eugenio Montale


martedì 6 settembre 2016

Blaga Dimitrova

Non so se mi ero innamorata di te.
Mi innamorai però di altre cose, lo so:
di una stanza scomoda rivolta a nord,
di una teiera che crepitava di sera.
Degli alberi mi innamorai che toglievano spazio,
dei solitari e soffocanti cinema di quartiere,
dei dolorosi ricordi di prigione,
di un muro ferito dalle bombe.
Delle fermate del tram, delle foglie ricoperte di brina,
di una calda tasca con castagne bruciate,
della pioggia scrosciante, del suono del telefono,
perfino della nebbia fonda color cenere.
Di tutto il mondo mi ero innamorata, non di te.
Lo scoprivo nuovo, interessante, ricco.
Per questo soffro… Non per averti perso.
Altro ho perduto – il mondo intero.
Blaga Dimitrova