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martedì 18 luglio 2017

Beat generation

- Ma perché sei così disperato? Cosa vuoi, cosa cerchi?
- Voglio che Dio.. mi mostri il suo volto.
— Fernanda Pivano intervista Jack Kerouac

Beat generation

Ezra Pound, Allen Ginsberg e Fernanda Pivano La Gritta American Bar, Portofino, settembre 1967. (c. Ettore Sottsass)

Antologia di Spoon River

Dio! Non chiedermi di elencare le tue meraviglie.
 Ti riconosco le stelle e i soli
 e i mondi innumerevoli.
Ma ho misurato le loro distanze
e li ho pesati e ho scoperto la loro materia.
Ho inventato ali per l’aria,
 e chiglie per l’acqua,
 e cavalli di ferro per la terra.
Ho accresciuto milioni di volte la vista che tu mi desti,
 e l’udito che mi desti, milioni di volte;
 ho valicato lo spazio con la parola,
e preso dall’aria il fuoco per farne luce.
 Ho costruito grandi città e perforato colline,
 e gettato ponti su acque maestose.
 Ho scritto l’Iliade e l’Amleto;
ho esplorato i tuoi misteri,
e ti ho cercato senza posa,
e ti ho ritrovato dopo averti perduto
in ore di stanchezza –
e ti chiedo:
ti piacerebbe creare un sole
e l’indomani avere i vermi
che ti brulicano in mezzo alle dita?
— E. L. Masters, “Antologia di Spoon River”
Traduzione di Fernanda Pivano

sabato 5 aprile 2014

Irwin Allen Ginsberg (Newark, 3 giugno 1926 – New York, 5 aprile 1997)

Allen Ginsberg 
Urlo

Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla
follia, affamate isteriche nude,
trascinarsi nei quartieri negri all'alba
in cerca di un sollievo astioso,
alternativi dalle teste d'angelo in fiamme per l'antica celeste
connessione con la dinamo stellata nel meccanismo
della notte,

che in poverta' e stracci e occhi vuoti e fatti sedevano
fumando nell'oscurita' soprannaturale di
appartamenti con acqua fredda galleggianti tra le cime delle citta'
contemplando il jazz,
che esponevano i cervelli al Cielo sotto l'El[1] e
vedevano angeli maomettani barcollare illuminati su tetti
condominiali,
che attraversavano universita' con freddi occhi splendenti
allucinando l'Arkansas e la tragedia della Blake-light
fra gli studiosi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie per estremismo &
pubblicazione di odi oscene sulle finestre del
cranio,
che si annidavano in stanze non sbarbate in mutande, bruciando
i loro soldi in cestini dei rifiuti e ascoltando
il Terrore attraverso il muro,
che venivano perquisiti nelle barbe pubiche tornando via
Laredo con una cintura di marijuana per New York,
che mangiavano fuoco in alberghi riverniciati o bevevano trementina a
Parco Paradiso, morte, o purgatoriavano i propri
busti notte dopo notte
con sogni, con droghe, con incubi a occhi aperti,
alcol e cazzo e palle infinite,
incomparabili vicoli ciechi di nuvola vibrante e
fulmine nella mente scagliata verso i poli di
Canada & Paterson, che illumina tutto l'im-
moto mondo del Tempo in mezzo,
solidita' di Peyote di saloni, albe di cimitero dell'albero verde del
cortile, ubriachezza di vino sui tetti,
borghi commerciali di giretto da fumati semaforo lampeggiante
al neon, vibrazioni di sole e luna
e albero nelle ruggenti foschie invernali di Brooklin,
proclami Ashcan e luce mentale di re gentile,
che si incatenavano a metropolitane per l'interminabile
corsa da Battery al benedetto Bronx sotto benzedrina
finche' il rumore di ruote e bambini li faceva scendere
tremanti con la bocca convulsa e abbattuti il cervello inaridito
tutti drenati di splendore nella sconfortante luce di Zoo,
che si immergevano tutta la notte in luce sottomarina di Blickford's
emergevano e sedevano a smaltire la birra svaporata dopo
mezzogiorno in un desolato Fugazzi's, ascoltando il frastuono
d'inferno dal jukebox a idrogeno,
che parlavano senza interruzione settanta ore da parco a
casa a bar a Bellevue a museo al Ponte
di Brooklin,

battaglione disperso di conversazionalisti platonici che saltavano
fuori da scalinate da uscite di sicurezza da davanzali
dall'Empire State dalla luna,
chiacchiericciando strillando vomitando sussurrando fatti
e ricordi e aneddoti e pugni nell'occhio
e traumi di ospedali e carceri e guerre,
interi intelletti degurgitati in flusso di coscienza per sette giorni
e notti con occhi brillanti, carne per la
Sinagoga gettata sul pavimento,
che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando una
pista di ambigue cartoline illustrate dell'Atlantic
City Hall,
soffrendo calure orientali e artriti Tangerine
e emicranie della Cina durante astinenze da roba
in una camera squallidamente arredata di Newark,
che giravano e giravano a mezzanotte nello
spiazzo della ferrovia domandandosi dove andare, e andavano,
senza spezzare nessun cuore,
che accendevano sigarette a camionate camionate camionate arrancando
nella neve verso fattorie solitarie nella notte
del nonno,
che studiavano Plotino Poe San Giovanni della Croce telepatia
e bebop cabbala perche il cosmo vibro'
istintivamente ai loro piedi in Kansas,
che si aggiravano solitari per le strade dell'Idaho cercando
angeli indiani visionari che fossero angeli indiani
visionari,
che pensavano di essere solo pazzi quando Baltimora
risplendette in estasi soprannaturale,
che saltavano in limousine con il Cinese dell'Oklahoma
ispirati dalla pioggia invernale di semaforo di paesino
a mezzanotte,
che si aggiravano affamati e soli per Houston
cercando jazz o sesso o zuppa, e seguirono lo
spagnolo brillante per conversare sull'America
e l'Eternita', un'impresa disperata, e cosi' si
imbarcarono per l'Africa,
che sparivano nei vulcani del Messico lasciando
dietro di se' nient'altro che l'ombra dei jeans
e la lampada lava e cenere di poesia sparpagliata nel
camino Chicago,
che riapparivano nel West investigando
sull'FBI in barbe e pantaloncini e grandi occhi
pacifisti sexy con la loro pelle abbronzata mentre
distribuivano incomprensibili volantini,
che si procuravano bruciature di sigarette sulle braccia per protesta
contro foschia narcotica di tabacco del Capitalismo,
che distribuivano pamphlet Supercomunisti a Union
Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene
di Los Alamos li lamentavano via, e lamentavano
via Wall, e il traghetto di Staten Island pure
si lamentava,
che scoppiavano in lacrime nella palestra bianca nudi e
tremanti di fronte al meccanismo di altri
scheletri,
che mordevano ispettori sul collo e strillavano con gioia
in macchine della polizia per non aver commesso alcun crimine salvo
la propria pederastia in selvaggia ebollizione e intossicazione,
che ululavano in ginocchio nella metropolitana e venivano
trascinati via dal tetto agitando genitali e
manoscritti,
che si lasciavano fottere in culo da motociclisti
santi, e urlavano di gioia,
che pompavano e venivano pompati da quei serafini umani,
i marinai, carezze dell'Atlantico e amore
Caraibico,
che scopavano la mattina la sera in giardini
di rose ed erba di parchi pubblici e
cimiteri spargendo il loro seme liberamente per
chiunque volesse venire,
che singhiozzarono all'infinito provando a ridacchiare ma se la cavarono
con un gemito dietro un separe' di un bagno turco
quando il biondo & nudo angelo venne a infilzarli
con la spada,
che perdevano i ragazzi per le tre vecchie maledizioni del destino
la maledizione con un occhio solo del dollaro eterosessuale
la maledizione con un occhio solo che ammicca dall'utero
e la maledizione con un occhio solo che non fa nient'altro che
star seduta tutto il giorno a tagliare i fili d'oro
intellettuali del telaio dell'artigiano,
che copulavano estatici e insaziabili con una bottiglia di
birra un fidanzatino un pacchetto di sigarette una
candela e cadevano giu' dal letto, e continuavano sul
pavimento e nel soggiorno e finivano collassati
sul muro con una visione di troiaggine perfetta e orgasmo
che eludeva l'ultimo sprazzo di coscienza,
che addolcivano le fiche di un milione di ragazze tremanti
al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina
ma erano preparati ad addolcire la fica del sole
nascente, chiappe balenanti nei fienili e nude
al lago,
che andavano a puttane per il Colorado in una miriade
di auto civette rubate, N.C., eroe segreto di questi
versi, amatore e Adone di gioia-di-Denver
alla memoria delle sue innumerevoli trombate di ragazze
in parcheggi vuoti e retri di tavole calde, sedili traballanti
di cinema, su cime di montagne in grotte o con
cameriere ossute in sollevamenti di sottane solitarie
ai bordi di strade familiari & specialmente solipsismi segreti
di gabinetti di stazioni di servizio & pure parchi di paese natio,
che sfumavano via in vasti film sordidi, erano sostituiti
nei sogni, si svegliavano a un inatteso manhattan, e
si tiravano fuori da sottoscala intossicati
di tocai senza cuore e orrori di sogni di ferro
da Terza Strada & vagavano verso uffici di
disoccupazione,
che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue sulle
banchine di neve aspettando che una porta dell'East
River si aprisse su una stanza piena di vapore
e oppio,
che creavano grandi drammi suicidi sui cornicioni
d'appartamento dell'Hudson sotto il riflettore blu
da coprifuoco della luna & le loro teste saranno
incoronate con l'alloro nell'oblio,
che mangiavano lo stufato d'agnello dell'immaginazione o digerivano
il granchio sul fondo fangoso dei fiumi di
Bowery,
che piangevano per la dolcezza delle strade spingendo carrelli
pieni di cipolle e cattiva musica,
che sedevano in scatole respirando nell'oscurita' sotto il
ponte, e si alzavano per costruire clavicembali nelle
loro stanze,
che tossivano al sesto piano di Harlem coronata di fiamme
sotto il cielo tubercoloso circondati
da casse arancioni di teologia,
che scribacchiavano tutta la notte completamente esaltati per sublimi
incantesimi che nel giallo mattino erano
strofe di spazzatura,
che cucinavano animali fradici polmoni cuore zampe coda borsht
& tortillas sognando il puro regno
vegetale,
che si infilavano sotto camion della carne in cerca di
un uovo,
che lanciavano gli orologi giu' dal tetto per esprimere il proprio voto
per un Eternita' al di fuori del Tempo, & delle sveglie
gli caddero sulla testa ogni giorno per il decennio successivo,
che si tagliarono i polsi per tre volte in successione senza
successo, ci rinunciarono e furono costretti ad aprire negozi
di antichita' dove credettero di stare
invecchiando e piangevano,
che furono bruciati vivi nei loro innocenti completi di flanella
su Madison Avenue fra esplosioni di versi plumbei
& il clangore corazzato dei reggimenti
della moda & gli squittii alla nitroglicerina delle
fatine della pubblicita' & il gas tossico di sinistri
editori intelligenti, o furono investiti dai
tassisti ubriachi della Realta' Assoluta,
che saltarono giu' dal Ponte di Brooklin questo e' successo
veramente e se ne andarono via ignoti e dimenticati
nel labirinto spettrale della zuppa di vicoli di
Chinatown & camion dei pompieri, nemmeno una birra gratis,
che cantavano dalle finestre disperati, cadevano dal
finestrino della metropolitana, saltavano sul lurido Passaic,
scavalcavano negri, gridavano per tutta la strada,
danzavano su bicchieri di vino rotti a piedi scalzi frantumavano
dischi fonografici di jazz tedesco dei nostalgici
anni '30 europei finivano il whisky e
vomitavano rumorosamente nella maledetta tazza del cesso, gemiti
nelle orecchie e l'esplosione di colossali fischi di
vapore,
che sfrecciavano sulle autostrade del passato viaggiando
verso la fuoriserie-Golgota dell'altro veglia in solitudine di
prigione o incarnazione jazz di Birmingham,
che guidavano per i campi settantadue ore per scoprire
se io ho avuto una visione o tu hai avuto una visione o lui ha
avuto una visione per scoprire l'Eternita',
che visitarono Denver, che morirono a Denver, che
tornarono da Denver & aspettarono invano, che
si occuparono di Denver & incubarono & furono soli a
Denver e infine se ne andarono per scoprire il
Tempo, & ora a Denver mancano molto i suoi eroi,
che caddero in ginocchio in cattedrali irrecuperabili pregando
per la salvezza dell'altro e luce e tette,
finche' l'anima si illuminava il pelo per un secondo,
che si spaccavano la testa in prigione aspettando
criminali impossibili con teste d'oro e il
fascino della realta' nei cuori che cantassero
dolci blues di Alcatraz,
che si ritirarono in Messico per coltivare un vizio, o sulle Montagne
Rocciose per intenerire Budda o a Tangeri per i ragazzi
o nel Sud del Pacifico per la locomotiva nera o
a Harvard per Narciso a Woodlawn alla
collana di margherite o alla tomba,
che esigevano test sanitari accusando la radio di
ipnotismo & restavano con la loro demenza & le loro
mani & la corte divisa,
che lanciavano insalata di patate ai relatori del CCNY sul Dadaismo
e succesivamente si presentavano sui
gradini di granito del manicomio con teste rasate
e discorsi carnevaleschi di suicidio, richiedendo
lobotomia immediata,
e che ricevevano invece il vuoto solido dell'insulina
Metrazolo elettricita' idroterapia psico-
terapia terapia occupazionale pingpong &
amnesia,
che per seria protesta capovolsero simbolicamente un unico
tavolo da pingpong, riposando brevemente in catatonia,
ritornando anni dopo veramente calvi a parte una parrucca di
sangue, e lacrime e dita, al destino visibile di pazzo delle guardie
delle citta' manicomio dell'Est,
le fetide sale del Pilgrim State, di Rockland e di Greystone,
bisticciandosi con gli echi dell'anima,
scatenandosi nella solitudine-panca-dolmen-impero
dell'amore a mezzanotte, sogno di vita un incubo,
corpi mutati in pietra pesanti come la
luna,
con mamma finalmente *******, e l'ultimo fantastico libro
lanciato fuori dalla finestra del locale, e l'ultima
porta chiusa alle 4 AM e l'ultimo telefono
sbattuto contro il muro per risposta e l'ultima stanza
arredata svuotata fino all'ultimo
mobile mentale, una rosa gialla di carta arrotolata
su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e persino
quella immaginaria, niente altro che uno speranzoso pezzettino
di allucinazione
ah, Carl, finche' non sei al sicuro neanch'io sono al sicuro, e
ora sei proprio nel completo brodo animale del
tempo
e chi dunque corse per le strade ghiacciate ossessionato
da un improvviso balenio dell'alchimia dell'uso
dell'ellissi il catalogo il metro & il piano
vibrante,
che sogno' e realizzo' brecce umanizzate in Tempo & Spazio
grazie a immagini giustapposte, e intrappolo'
l'arcangelo dell'anima tra due immagini visive
e unifico' i verbi elementari e concilio' il nome
e l'insorgere della coscienza saltando
con la sensazione di Pater Omnipotens Aeterna
Deus
per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa
umana e apparire davanti a te muto e intelligente e
tremante di vergogna, respinto eppure
confessandosi l'anima per conformarla ai ritmi
del pensiero nella sua nuda testa infinita,
il barbone matto e battito d'angelo nel Tempo, sconosciuto,
eppure mettendo giu' qui quanto potrebbe rimanere da dire
nel tempo dopo la morte,
e sorse reincarnato nei panni spettrali del jazz nell'ombra
di corno dorato della banda e soffio' le
sofferenze d'amore della nuda mente dell'America in
un eli eli lamma lamma sabachtani grido di sassofono che
fece rabbrividire le citta' fino all'ultima radio
con il cuore assoluto del poema della vita macellato
dai loro stessi corpi buono da mangiare per mille
anni.



II

Quale sfinge di cemento e alluminio gli ha spaccato il cranio e ha mangiato
i loro cervelli e la loro immaginazione?
Moloch! Solitudine! Sporco! Bruttezza! Ashcan e dollari irraggiungibili!
Bambini urlanti sotto trombe delle scale! Ragazzi che gemono negli eserciti!
Vecchi che piangono nei parchi!
Moloch! Moloch! Incubo di Moloch! Moloch il senza amore! Moloch
Mentale! Moloch il grande giudicatore di uomini!
Moloch il carcere incomprensibile! Moloch prigione senz'anima ossa in croce
e Congresso di dolori! Moloch i cui edifici sono sentenze!
Moloch la vasta pietra della guerra! Moloch i governi
stupefatti!
Moloch la cui mente e' puro meccanismo! Moloch il cui sangue e' denaro
che corre! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto
e' una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio e' una tomba fumante!
Moloch i cui occhi sono mille finestre schermate! Moloch i cui grattacieli
si ergono nelle lunghe strade come innumerevoli Geova! Moloch le cui
fabbriche sognano e stridono nella nebbia! Moloch i cui fumaioli e
antenne coronano le citta'!
Moloch il cui amore e' infinito olio e pietra! Moloch la cui anima e' elettricita'
e banche! Moloch la cui poverta' e' lo spettro del genio! Moloch
il cui destino e' una nuvola di idrogeno asessuato! Moloch il cui nome e' la
Mente!
Moloch nel quale siedo solitario! Moloch nel quale sogno Angeli! Pazzia nel
Moloch! Bocchinaro nel Moloch! Senzamore e senzauomo nel Moloch!
Moloch che e' penetrato presto nella mia anima! Moloch nel quale sono coscienza
senza corpo! Moloch che mi ha terrorizzato via dalla mia estasi
naturale! Moloch che io abbandono! Svegliati Moloch! Luce che urla dal
cielo!
Moloch! Moloch! Appartamenti robot! sobborghi invisibili! tesori di sheletri!
capitali cieche! manifatture diaboliche! nazioni spettrali! manicomi
invincibili! cazzi di granito! bombe mostruose!
Si sono rotti la schiena per sollevare Moloch al Cielo! Pavimenti, alberi, radio,
tonnellate! sollevando la citta' al Cielo che esiste ed e' dappertutto attorno
a noi!
Visioni! presagi! allucinazioni! miracoli! estasi! portati via dal fiume
americano!
Sogni! adorazioni! illuminazioni! religioni! l'intero bastimento di stronzate
emotive!
Cambiamenti radicali! al fiume! capriole e crocifissioni! via con la corrente!
Esaltazioni! Epifanie! Disperazioni! Suicidi e grida di animali di dieci
anni! Menti! Nuovi amori! Generazione ribelle! giu' sugli scogli del
Tempo!
La benedetta risata autentica nel fiume! L'hanno vista tutti! gli occhi selvatici! le benedette grida!
Hanno dato l'addio! Sono saltati dal tetto! nella solitudine! facendo ciao!
portando fiori! Giu' nel fiume! nella strada!


III

Carl Solomon! Sono con te a Rockland
dove sei piu' pazzo di me
Sono con te a Rockland
dove dovrai sentirti ben strano
Sono con te a Rockland
dove imiti l'ombra di mia madre
Sono con te a Rockland
dove hai assassinato le tue dodici segretarie
Sono con te a Rockland
dove ridi per questo umorismo invisibile
Sono con te a Rockland
dove siamo grandi scrittori sulla stessa orribile macchina da scrivere
Sono con te a Rockland
dove la tua condizione e' diventata seria e lo riporta la radio
Sono con te a Rockland
dove le facolta' del cranio non tollerano piu' i vermi dei
sensi
Sono con te a Rockland
dove bevi il te' dal seno delle zitelle di Utica
Sono con te a Rockland
dove fai battute sul fisico delle tue infermiere le arpie del Bronx
Sono con te a Rockland
dove gridi in camicia di forza che stai perdendo la partita
dell'autentico pingpong degli abissi
Sono con te a Rockland
dove pesti sul pianoforte catatonico l'anima e' innocente e
immortale non dovrebbe morire mai empiamente in un manicomio armato
Sono con te a Rockland
dove cinquanta altri shock non restituiranno mai piu' la tua anima al corpo
dal suo pellegrinaggio verso una croce nel nulla
Sono con te a Rockland
dove accusi i dottori di demenza e trami la rivoluzione
ebrea socialista contro il Golgota nazionale fascista
Sono con te a Rockland
dove separerai i cieli di Long Island e farai risorgere il tuo
vivente Gesu' umano dalla tomba sovrumana
Sono con te a Rockland
dove ci sono venticinquemila compagni rabbiosi che cantano tutti assieme
le strofe finali dell'Internazionale
Sono con te a Rockland
dove abbracciamo e baciamo gli Stati Uniti sotto le lenzuola gli
Stati Uniti che tossisce tutta la notte e non ci lascia dormire
Sono con te a Rockland
dove ci svegliamo elettrificati dal coma per gli aeroplani delle
nostre anime che rombano sul tetto sono venuti a sganciare bombe angeliche
l'ospedale si illumina mura immaginarie franano O smunte legioni
correte fuori O scossa di grazia a stelle e strisce la guerra
eterna e' giunta O vittoria lascia perdere le mutande siamo liberi
Sono con te a Rockland
nei miei sogni cammini gocciolando da un viaggio di mare sull'autostrada
attraverso l'America in lacrime verso la porta della mia villetta nella notte
dell'Occidente


Irwin Allen Ginsberg (Newark, 3 giugno 1926 – New York, 5 aprile 1997)

E' troppo tempo che sono solo. Voglio l'amore per il quale sono nato. Voglio te qui con me, ora.
- Allen Ginsberg






Irwin Allen Ginsberg (Newark, 3 giugno 1926 – New York, 5 aprile 1997)

«La poesia non è un'espressione. E' il tempo di notte, dormire nel letto, pensiero di quello che realmente pensi, rendere il mondo privato pubblico, ed è questo che il poeta fa.»

Allen Ginsberg