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mercoledì 29 aprile 2020

Pio La Torre

E' stata una lotta magnifica che tu hai affrontato tanto serenamente ed ora il nostro bimbo è una realtà viva e palpitante. Tutta la realtà nel suo sviluppo è una lotta continua di cui il protagonista in funzione attiva è ciò che nasce e che si vuole affermare. Lungo e doloroso è stato il parto attraverso cui nostro figlio è venuto alla luce. Nella stessa notte del 9 novembre all'Assemblea Regionale Siciliana si svolgeva una battaglia pure lunga e penosa a conclusione della quale veniva partorito un articolo importante della legge per la riforma agraria della Sicilia. Può essere simbolica l'eventuale coincidenza di un fatto che di per sé è tanto importante ma, a parte l'eventuale coincidenza, una cosa è chiara: nostro figlio è frutto di volontà, gioia, energia e di sacrifici. Egli è una forza nuova che si afferma, così, attraverso una lunga lotta dei contadini siciliani che incominciano a conquistare, palmo a palmo, la terra da lavorare. Noi, con i nostri ideali, siamo protagonisti di ambedue gli eventi. E proprio perché siamo protagonisti anche del nostro evento, la lotta dei contadini, di tutto il popolo per la terra e la libertà, che la nascita di nostro figlio è considerata dal nostro partito e dai nostri compagni più cari un grande evento. Noi dobbiamo essere orgogliosi di ciò. Qualche giorno prima che Filippo vedesse la luce tu mi scrivevi che la sua venuta avrebbe rappresentato un nuovo poderoso elemento di forza e di resistenza per noi. Siamo in tre a lottare, nostro figlio sta a dirci che nonostante tutto si va avanti. Ciò che deve nascere, viene alla luce e ciò che deve affermarsi finisce col vin­cere. Con questa certezza, in ogni momento potremo vin­cere ogni debolezza ed ogni eventuale smarrimento. Quando ti sentirai sola, potrai abbracciare il nostro bimbo. Quando mi sentirò preso dallo sconforto penserò più intensamente a te ed al nostro piccolo tesoro, e mi convincerò che la vita prevale sulla morte, e ciò che è nuovo distrugge ciò che è già invecchiato, e che alla fine nella storia prevale la verità.

(Lettera di Pio La Torre, segretario regionale del PCI siciliano, assassinato il 30 aprile 1982 a causa del suo forte impegno contro le mafie, alla moglie Giuseppina)


martedì 6 gennaio 2015

Pippo Fava

“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?”

-Pippo Fava (15 settembre 1925 – 5 gennaio 1984)







martedì 29 luglio 2014

Accadde oggi

Palermo, 28 giugno 1983: muore in un  attentato davanti la
 sua abitazione in via Pipitone il giudice Rocco Chinnici, ideatore del pool antimafia a Palermo. Con 
lui perdono la vita anche anche  due carabinieri della scorta, Mario  Trapassi e Salvatore Bartolotta, e il portiere dello  

stabile,Stefano Li Sacchi.

sabato 19 luglio 2014

Libero Grassi (Catania, 19 luglio 1924 – Palermo, 29 agosto 1991

"...volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere... Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al "Geometra Anzalone" e diremo no a tutti quelli come lui"
Libero Grassi, dal Giornale di Sicilia del 10-1-1991


venerdì 23 maggio 2014

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

"Chi ha paura muore ogni giorno, chi invece non ha paura muore una volta sola"
Paolo Borsellino 


Rosaria Schifani

Avete perduto, uomini senza onore. State perdendo pure i figli che guardano le vostre mani sporche di sangue. Il disprezzo vi sommergerà. 
Forse siete in tempo per non farvi odiare dai vostri stessi figli. Io vi perdono ma inginocchiatevi
[...] 
Dico a voi, donne della mafia, madri snaturate che vendete a Satana le coscienze dei vostri figli in cambio di effimere comodità, di macchine 
veloci, di una cucina nuova, di vestiti e gioielli, frutto di malaffari. Ma non vi resterà niente dentro. Così, morirete anche voi. Ogni giorno di più. Aiutate piuttosto i vostri uomini a salvarsi, a chiedere perdono, ad inginocchiarsi su questa terra umiliata da pochi malvagi che oscurano la grandezza di scrittori, artisti, religiosi, brava gente, tutti siciliani costretti 
a misurarsi con questa parola troppo usata, la mafia.
Rosaria Schifani

lunedì 19 maggio 2014

Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992)

"Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.”
— Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992)

sabato 17 maggio 2014

La nave della legalità 2014

 Saranno più di  20.000, gli studenti che il 23 maggio prossimo commemoreranno a Palermo il ventiduesimo anniversario delle stragi di Capaci e di Via D'Amelio. Oltre mille di loro sbarcheranno nel capoluogo siciliano con la nave della legalita' organizzata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, in collaborazione con la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.
  La nave, messa a disposizione dalla Snav, partira' il 22 maggio da Civitavecchia, da dove 
  Salperanno  1.500 fra studenti e docenti che, prima della partenza, riceveranno il saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 


Giovanni Salvatore Augusto Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Capaci, 23 maggio 1992)

"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola".
-Giovanni Falcone

Giovanni Salvatore Augusto Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Capaci, 23 maggio 1992)

Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
- Giovanni Falcone




mercoledì 30 aprile 2014

Accadde oggi

Ricorre oggi il 32esimo anniversario dell’assassinio di Pio La Torre, deputato del PCI che perse la vita nel corso di un agguato mafioso assieme al suo assistente Rosario Di Salvo. L’attentato alla vita di La Torre e di Di Salvo ebbe luogo a Palermo il 30 aprile del 1982 mentre, nella prima mattinata, il politico stava approssimandosi, in compagnia del collaboratore alla sede del PCI del capoluogo siciliano. L’automobile in cui i due viaggiavano fu raggiunta da una raffica di colpi di arma da fuoco a causa della quale conducente e passeggero morirono.