Visualizzazione post con etichetta Mantova. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mantova. Mostra tutti i post

martedì 13 settembre 2016

Andrea Mantegna

Andrea Mantegna, il soffitto della Camera degli Sposi,  chiamata nelle cronache antiche Camera picta ("camera dipinta"), stanza collocata nel torrione nord-est del Castello di San Giorgio di Mantova

martedì 2 settembre 2014

Festival della letteratura di Mantova

Festival della letteratura
Mantova, dal 3 al 7 settembre 2014
Per informazioni dettagliate sull'evento: http://www.festivaletteratura.it/

lunedì 28 aprile 2014

Mostra a Palazzo Te di Mantova

L’ordine e la luce. Un viaggio virtuale nell'evoluzione degli spazi interni nella storia dell'architettura: dai greci al Rinascimento” a cura del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, Mantova
PROROGATA  AL 4 MAGGIO 2014

Giorni e orari: 
lunedì 13.00 - 18.00; da martedì a domenica 9.00 - 18.00. Il servizio di biglietteria termina mezz’ora prima della chiusura.
Info e prenotazioni: Tel. 199 199 111 www.centropalazzote.it; 
Prezzi:
 Intero € 10,00, Ridotto € 7,00Ridotto speciale studenti € 3,50. 
Diritto di prenotazione tariffa ordinaria: 1,50 Euro Tariffa per studenti: 0,50 Euro


giovedì 13 febbraio 2014

La Camera degli Sposi di Andrea Mantegna - Mantova, Palazzo Ducale

Fra il 1459 e il 1460, dopo molte indecisioni, Andrea Mantegna finisce con l'accettare l'invito, più volte ripetuto, del marchese Ludovico Gonzaga e si trasferisce a Mantova dove, salvo qualche breve viaggio, resterà per tutta la vita. A gloria dei Gonzaga il Mantegna affresca una sala del Palazzo Ducale, quella " camera picta" , meglio nota come Camera degli Sposi, l'opera più complessa e matura del pittore giunta fino a noi. Su una delle due pareti contigue è rappresentata la famiglia Gonzaga con la propria corte. A sinistra il marchese, con una lettera aperta in mano, si volta a parlare con il suo segretario; non sappiamo se la lettera voglia indicare un fatto preciso: secondo alcuni si riferirebbe all'annuncio della nomina del figlio Francesco a cardinale; secondo altri, all'annuncio del prossimo ritorno a Mantova di questi. Sulla parete attigua, infatti, il marchese Ludovico accoglie in campagna, alla presenza di alcuni familiari e cortigiani, il cardinale Francesco.
Mantegna riesce a trasformare la narrazione ( il cui interesse è limitato alla famiglia Gonzaga) da cronaca di fatti coevi in storia: il pittore, pur rappresentando persone usuali, delle quali non esita a rendere anche i difetti fisici, dà loro un tono monumentale, le eterna privandole di qualsiasi caratteristica contingente.
La famiglia sovrana è collocata in primo piano ma qui Mantegna apre le pareti allargando artificialmente lo spazio della sala; nel soffitto, "sfonda" addirittura la volta dipingendo un oculo a pozzo in prospettiva, sul quale figurano, con scorci audacissimi, putti alati e dal quale si affacciano altri putti, un volatile e alcune donne, fra le quali una di colore con la testa avvolta in un panno a strisce.
L'idea del rapporto di reciproca integrazione fra chiuso e aperto , fra il fato costruito e il dato naturale è rinascimentale e la sua realizzazione è così sicura e perentoria che avrà un largo seguito non soltanto nel Cinquecento ma addirittura nell'età barocca. Il punto di vista dell'intero complesso è unitario e calcolato rispetto ad uno spettatore che si trovi al centro della sala. Il sottinsù dà grandiosità  a tutti i personaggi, sovrani o cortigiani, mentre il colore, persi gli aspri risentimenti lapidei giovanili, è caldo e contribuisce alla maestosa pacatezza delle figure.