mercoledì 14 settembre 2016

Pier Vittorio Tondelli


So cosa vuol dire fallire, sbagliare. Essere costretti a tornarsene indietro. So che non è mai un ricominciare. Si finge che sia così. Si dice: ora tutto riparte in una direzione nuova, e può anche essere vero. Ma certo non ricominci niente di niente. Continui proprio dal tuo vicolo cieco. Da nessuna altra parte se non da quel punto lì…
P. V. Tondelli, Rimini

Pier Vittorio Tondelli

;Abbiamo bisogno di tempo. Di mettere tempo fra noi. Di vivere insieme, di viaggiare insieme, perché il nostro pensiero riconosca istintivamente l’altro; e lo riconosca come una presenza automatica di consuetudine e affetto. Abbiamo bisogno di molto tempo per accettare la brutalità del fatto di non essere più soli.
— Pier Vittorio Tondelli, Camere separate.

Pier Vittorio Tondelli

Ma io volevo baci larghi come oceani in cui perdermi e affogare, volevo baci grandi e baci lenti come un respiro cosmico.
— Pier Vittorio Tondelli, Biglietti agli amici

Pier Vittorio Tondelli


Le persone non dovrebbero amarsi. Mai. Attacca il tuo cuore a una povera bestia, a un paesaggio, a un albero, a uno scoglio. Attaccalo a un libro, a un quadro. Ma non inchiodarlo addosso a un'altra persona. Mai.
— Dinner Party, Pier Vittorio Tondelli

Renzo Piano

“I giovani devono partire, devono andar via. Ma per curiosità, non per disperazione".
Renzo Piano

Roberto Vecchioni

Alla scuola chiederei innanzitutto di insegnare che cosa è bello, di divulgare l'armonia, di spiegare il senso dei valori. 
Roberto Vecchioni

Pablo Neruda

Ode al presente (Pablo Neruda)

Questo
presente
liscio
come una tavola,
fresco,
quest'ora,
questo giorno
terso
come una coppa nuova
- del passato
non c'è una sola
ragnatela -
tocchiamo
con le dita
il presente,
ne scolpiamo
il profilo,
ne guidiamo
il germe,
è vivente,
vivo,
non ha nulla
dell'ieri irrimediabile,
del passato perduto,
è nostra
creatura,
sta crescendo
in questo
momento, sta trasportando
sabbia, sta mangiando
nelle nostre mani,
prendilo,
non lasciarlo scivolare,
che non sfumi in sogni
o in parole,
afferralo,
trattienilo
e dagli ordini
finché non ti obbedisca,
fanne strada,
campana,
macchina,
bacio, libro,
carezza,
taglia la sua deliziosa
fragranza di legname
e con essa
fatti una sedia,
intrecciane
lo schienale,
provala,
o anche
una scala!

Sì,
una scala,
sali
nel presente.
gradino
dopo gradino,
fermi
i piedi sopra il legno
del presente,
verso l'alto,
verso l'alto,
non molto in alto,
soltanto
fin dove tu possa
riparare
le grondaie
del tetto,
non molto in alto,
non andartene in cielo,
raggiungi
le mele,
non le nuvole,
quelle
lasciale
andare per il cielo, andare
verso il passato.
Tu
sei
il tuo presente,
la tua mela:
prendila
dal tuo albero,
innalzala
nella tua
mano,
brilla
come una stella,
toccala,
addentala e incamminati
fischiettando per strada.


Autunno

“Penso che l’autunno sia più uno stato d’animo, che una stagione.”
— Friedrich Nietzsche

Accadde oggi

14 settembre 1938: nasce a Firenze Tiziano Terzani 

Tiziano Terzani

"Oggi l’economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c’è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice".
— Tiziano Terzani