domenica 11 settembre 2016

Film stasera in tv

Alle 21.05 su Rai 3 sarà trasmesso  "C'era una volta il West", film del 1968 diretto da Sergio Leone.

Salvador Allende

Salvador Allende con il suo weimaraner

Avenida Tomas Moro, Cile Luglio 1973

Hugo Eugenio Pratt


Le déjeuner sur l'herbe

Le Brocquy, Louis - Study for a Picnic (Irish Museum of Modern Art, Dublin)

Bukowski

“Troppo spesso l’unica via d’uscita è dormire.”
— Charles Bukowski

Caos calmo

“Ormai è il mondo, stellina, a non essere normale. Polimeri, ormoni, telefonini, benzodiazepine, debiti, carrelli del supermercato, ordinazioni al ristorante, negozi di occhiali, A è innamorato di B ma B non è innamorato di A, i soldi finiscono sempre rubati, ogni morte ha un colpevole. Ecco cos’è il mondo. Non è più normale.” 
— Sandro Veronesi,Caos calmo

Elizabeth Adela Stanhope Forbes - The leaf

Elizabeth Adela Stanhope Forbes - The leaf

Jonathan Safran Foer

Quel giorno eravamo appena entrati quando ci hanno fatto uscire da scuola. Non ci hanno detto di preciso perchè, solo che era successa una cosa brutta. Noi non abbiamo capito, credo. Oppure, non abbiamo capito che una brutta cosa poteva capitare a noi. Sono venuti tanti genitori a prendere i loro bambini ma io sono tornato a piedi. Un mio amico mi ha detto che mi avrebbe telefonato, perciò sono andato subito a vedere la segreteria e la luce lampeggiante. C’erano cinque messaggi. Tutti suoi. Del mio papà.
Diceva sempre che stava bene e che tutto sarebbe finito bene, e non dovevamo preoccuparci. Dopo che ho ascoltato i messaggi è squillato il telefono. Erano le 10.26. Ho guardato il codice di identificazione e ho visto che era il suo cellulare. Non ho alzato la cornetta. Non ce la facevo. Continuava a suonare e io non riuscivo a muovermi. Volevo alzarla ma non ci riuscivo. E’ partita la segreteria. C’è stato un bip. Poi la voce di papà.
Ci sei? Ci sei? Ci sei?
Lui aveva bisogno di me e io non riuscivo ad alzare la cornetta. Non ci riuscivo. Non ce la facevo. Lo ha domandato undici volte. Lo so, perchè le ho contate. Perchè continuava a chiederlo? Aspettava che qualcuno tornasse a casa? E perchè non chiedeva ‘C’è qualcuno?’ ‘Ci sei?’ vuol dire una persona sola. A volte penso che sapeva che ero lì. In sottofondo si sente la gente che urla e piange. E poi rumore di vetri che si rompono, ed è anche per questo che mi chiedo se stavano saltando giù.
Ho calcolato il tempo del messaggio, ed è un minuto e ventisette secondi. Questo significa che è finito alle 10.28. Che è l’ora in cui la torre è caduta. Forse è così che è morto, allora.
Jonathan Safran Foer. Molto forte, incredibilmente vicino


Alessandro D'Avenia

Cari colleghi professori,

mancano 24 ore alla prima campana. I vostri alunni sono trepidanti, perché il primo giorno di scuola attraversa il cuore di un ragazzo come uno stormo di promesse. Sperano che quel primo giorno sia un giorno nuovo, sintomo di un anno nuovo, una vita nuova, direbbe Dante. Rendete quel giorno la loro Beatrice.

Non li deludete. Date loro un giorno indimenticabile. Non chiedete delle loro vacanze, non raccontate le vostre. Fate lezione: con un amore con cui non l’avete mai fatta. Preparate oggi quella lezione. È domenica e avete ancora qualche ora. Stupiteli con un argomento che desti la loro meraviglia. Uccideteli di meraviglia! È dallo stupore che inizia la conoscenza, diceva Aristotele e nulla è cambiato. Annichilite i grandifratelli, gli uominiedonne. Superateli in share con le vostre lezioni. Rinnovate in voi lo stupore. Spiegate loro l’infinito di Leopardi anche se non è nel programma, fateglielo toccare questo infinito di là dalla siepe dei banchi. Raccontate loro la vita e la morte di una stella. Descrivete loro la sezione aurea dei petali di una rosa e il segreto per cui la si regala al proprio amore. Stupitevi. Stupiteli. Fatevi brillare gli occhi, fate vedere loro che sapete perchè insegnate quella materia, che siete fieri di aver speso una vita intera a imparare quelle cose, perchè quelle cose contengono il mondo intero.

Stupiteli con la vita, quella che c’è dentro secoli di scoperte, conoscenze, fatti, libri. Fategliela toccare questa vita. Non torneranno più indietro. Sapranno di avere davanti un professore. Parola meravigliosa che vuol dire “professare”, quasi come una fede, la vostra materia. Se professate questa fede toccheranno attraverso di voi le cose di cui hanno fame: verità, bene, bellezza. Le uniche cose per cui viviamo, che lo vogliamo o no. Tutti vogliamo un piatto buono, un amico sincero, una bella vacanza. È scritto nel dna che vogliamo quelle tre cose, anche se costano fatica. Diamogliele.

Immaginate domani di entrare in classe. Durante la vostra lezione il mondo viene devastato da un’apocalisse. Per una serie di fortunate (!) congiunture siete rimasti vivi solo voi, con la vostra classe. Adesso dipende tutto da voi. Rimboccatevi le maniche, prendetevi cura di quei 20-30 come fosse il mondo intero. Che mondo sarà quello di domani? Dipende da te caro collega. Non ti lamentare dei politici, delle strutture, del riscaldamento, dell’orario, adesso ci sei solo tu e loro. Non ci sono ministri, riforme, strutture. C’è la scuola nella sua essenza. Tu e loro e quel che ci sta in mezzo: le parole. Gli animali si addestrano, gli uomini si educano: con le parole. Non c’è lo stipendio, perchè non c’è lo Stato e non c’è il privato: sono loro il tuo stipendio. Ti è rimasto solo un libro: quello della tua materia. Da lì devi partire per costruire il mondo intero. Quello è il punto di appoggio con cui sollevarlo, il mondo intero.

Se loro vedranno in te il fuoco ti ripagheranno con uno stipendio che nessun altro mestiere dà: saranno degli innamorati del bene, della verità, della bellezza (cioè della vita). Non saranno dei furbi, ma degli innamorati. Forse ti manderanno ugualmente all’inferno come Dante ha fatto – anche se per altri motivi – col suo maestro Brunetto, ma sapranno riconoscerti (come Dante) di avere insegnato loro “come l’uom s’etterna”: come l’uomo si è reso immortale nella storia e come l’uomo si rende immortale al presente.

Caro collega hai 24 ore. A te la scelta: un nuovo giorno, il primo, di una vita nuova.

Stupisciti. Stupiscili.
 Alessandro D'Avenia -Tratto dal blog Prof 2.0


Baudelaire

“Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole”
— Baudelaire

Canzone dei dodici mesi

"Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’ età, dopo l’ estate porta il dono usato della perplessità. Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità. ”
Francesco Guccini- Canzone dei dodici mesi
 

Amore

Nel greco antico i termini utilizzati per definire i vari sensi con cui attualmente si usa la parola “amore” sono in maggior numero e perciò più precisi, rispetto alle molte lingue moderne.
• Agape (αγάπη) è amore di ragione, incondizionato, anche non ricambiato, spesso con riferimenti religiosi: è la parola usata nei vangeli.
• Philia (φιλία) è l’amore di affetto e piacere, di cui ci si aspetta un ritorno, ad esempio tra amici.
• Eros (έρως) definisce l’amore sessuale.
• Anteros (αντέρως) è l’amore corrisposto.
• Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente e immediato che chiede di essere soddisfatto.
• Pothos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo.
• Stοrge (στοργή) è l’amore d’appartenenza, ad esempio tra parenti e consanguinei.
• Thelema (θέλημα) è il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare.


Accadde oggi

11/09/1969
Comincia l’autunno caldo. L’Italia è attraversata da una ondata di proteste e lotte sindacali operaie favorita dal clima politico del Sessantotto. La mobilitazione avviene in coincidenza con la scadenza triennale dei contratti di lavoro, in particolar modo quella dei metalmeccanici

Montale

“Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo.”
— Eugenio Montale

Montale

Quante volte t’ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.
Poi apparivi, ultima. È un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.

- Eugenio Montale


Istantanee dal mondo

Sulaymaniyah Music Hall, Iraq
National Geographic February 2010 Julie Adnan

Accadde oggi

11 settembre.
Oltre 30.000 morti accertati.
Oltre 600.00 persone torturate.
Questi sono i numeri principali dell'11 settembre 1973, una data troppo spesso dimenticata e poi sorpassata dalla capacità mediatica dell' 11 settembre 2001.
Il golpe dell' 11 settembre 1973 portò al potere Pinochet con l’esplicito aiuto e contributo determinante degli USA.