lunedì 1 agosto 2016

Simone de Beauvoir

Distesa sulle foglie morte, lo sguardo stordito dai colori appassionati dei vigneti, mi ripetevo quelle parole austere: laurea, abilitazione. E tutte le barriere, tutti i muri scomparivano. Avanzavo, a cielo aperto, attraverso la verità del mondo. L’avvenire non era più una speranza, lo toccavo. Quattro o cinque anni di studi, e poi tutt’un’esistenza che avrei modellata con le mie mani. La mia vita sarebbe stata una bella storia che si sarebbe avverata a mano a mano che me la fossi raccontata.
— Simone de Beauvoir, Memorie d'una ragazza perbene

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