martedì 4 febbraio 2014

Le poesie di Prévert, tra i libri sul mio comodino

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo e cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando e buio
Così sicuro dì sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d'occhio
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt'intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
E' il tuo amore
E' il mio amore
E' quel che e stato
Questa cosa sempre nuova
Che non e mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l'estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t'abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.
Jacques Prévert

Les enfants qui s'ament, Jacques Prévert


I ragazzi che si amano si baciano 
in piedi contro le porte della notte
I passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la oro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore.
Jacques Prévert

Primo giorno, di Jacques Prévert


Lenzuola bianche in un armadio
Lenzuola rosse in un letto
Un figlio in una madre
La madre nei dolori
Il padre davanti alla stanza
La stanza nella casa
La casa nella città
La città nella notte
La morte in un grido
E il figlio nella vita.
Jacques Prévert 

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-16341>

Jacques Prévert

Nato il 4 febbraio 1900 a Neully, nella periferia di Parigi,  Jacques Prévert fa esperienza di tutto: jazz, alcolici, cultura delle più diverse origini. Legato al movimento surrealista, pur senza identificarvisi,debutta nel '30 su varie riviste,prima di riunire le sue prime poesie nella raccolta "Parole" (1946). Scrive contemporaneamente per il Teatro Operaio, sceneggiatura cinematografiche per l'amico regista Jean Renoir e, più tardi, il soggetto del film "Porto delle nebbie", interpretato da Jean Gabin. Compone nel frattempo anche i testi di alcune canzoni musicate da Jospeh Kosma, che Juliette Gréco eYves Montand contribuiranno a rendere famose nel mondo. Il volume "Storie e altre storie"     (1963)è il suo ultimo lavoro. Muore l'11 aprile 1977, di cancro al polmone.



Mostre: a Modena il fotogiornalismo mondiale

Da 22 febbraio al 13 aprile prossimi la Galleria civica di Modena ospiterà  la mostra curata da Silvia Ferrari 'Fotogiornalismo e reportage. Immagini dalla collezione della Galleria civica di Modena'. La collezione in esposizione-  che comprende alcuni dei nomi che hanno fatto la storia della fotografia di reportage a livello mondiale come Weegee, Henri Cartier-Bresson, Tim N. Gidal, Robert Capa, Werner Bischof, William Klein, oppure, per srestare in Italia, Caio Mario Garrubba, Mario De Biasi, Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna- propone al pubblico una significativa selezione fotografie che illustrano momenti storici diversi di cui sono stati protagonisti fra gli altri Che GuevaraFidel Castro,Konrad AdenauerBill Clinton e Nelson Mandela, oppure che documentano episodi cruciali, conflittiviaggi, esplorazioni e indagini sociali come le drammatiche vicende del Cile durante la dittatura di Pinochet, la rivoluzione ungherese del ’56, la strage dei Watussi in Burundi nel ’64, la caduta del muro di Berlino.

Jacques Prévert (Neuilly-sur-Seine, 4 febbraio 1900 – Omonville-la-Petite, 11 aprile 1977)

Lasciate entrare il cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango.Ma quelli che non amano nè il cane nè il fango quelli no, non si possono lavare. 
- Jacques Prevért

Pater noster, di Jacques Prévert


Notre Père qui êtes aux cieux 
Restez-y 
Et nous nous resterons sur la terre 
Qui est quelquefois si jolie 
Avec ses mystères de New York 
Et puis ses mystères de Paris 
Qui valent bien celui de la trinité
Avec son petit canal de l'Ourcq 
Sa grande muraille de Chine 
Sa rivière de Morlaix 
Ses bêtises de Cambrai 
Avec son Océan Pacifique 
Et ses deux bassins aux Tuileries 
Avec ses bons enfants et ses mauvais sujets 
Avec toutes les merveilles du monde 
Qui sont là 
Simplement sur la terre 
Offertes à tout le monde 
Éparpillées 
Émerveillées elles-même d'être de telles merveilles 
Et qui n'osent se l'avouer 
Comme une jolie fille nue qui n'ose se montrer 
Avec les épouvantables malheurs du monde 
Qui sont légion 
Avec leurs légionnaires 
Aves leur tortionnaires 
Avec les maîtres de ce monde 
Les maîtres avec leurs prêtres leurs traîtres et leurs reîtres 
Avec les saisons 
Avec les années 
Avec les jolies filles et avec les vieux cons 
Avec la paille de la misère pourrissant dans l'acier des canons.

Ragazza d'acciaio, Jacques Prévert

"Ragazza d’acciaio non amavo nessuno al mondo
Non amavo nessuno eccetto colui che amavo
Il mio innamorato il mio amante colui che mi attraeva
Ora tutto è cambiato è lui che ha cessato di
amarmi
Il mio innamorato che ha cessato di attirarmi sono io?
Non lo so e poi cosa cambia?
Sono ora stesa sulla paglia umida
dell’amore
Tutta sola con tutti gli altri tutta sola disperata
Ragazza di latta ragazza arrugginita
O amore amore mio morto o vivo
Voglio che tu ricordi del passato
Amore che mi amavi da me ricambiato."

Jacques Prévert, Ragazza d’acciaio


Il giardino, di Jacques Prévert

Mille anni e poi mille 
Non possono bastare 
Per dire 
La microeternita' 
Di quando m' hai baciato 
Di quando t' ho baciata 
Un mattino nella luce dell' inverno 
Al Parc Montsouris a Parigi 
A Parigi 
Sulla terra 
Sulla terra che e' un astro. 


Il tenero e rischioso volto dell'amore, di Jacques Prévert

Il tenero e rischioso volto dell'amore 
m'è apparso la sera 
di un giorno troppo lungo 
Forse era un arciere con l'arco 
o forse un musicista con l'arpa 
Io non so più 
io non so nulla 
Tutto quel che so 
è che m'ha ferita 
forse con una freccia 
forse con un canto 
Tutto quel che so 
è che m'ha ferita 
e ferita al cuore e per la vita 
Scottante oh scottante ferita dell'amore.

Jacques Prévert
                                                  Jacques Prévert and Jacqueline Laurent, Paris 1937 

Sono quella che sono, di Jacques Prévert

Sono quella che sono 
Sono fatta così 
Se ho voglia di ridere 
Rido come una matta 
Amo colui che m'ama 
Non è colpa mia 
Se non e sempre quello 
Per cui faccio follie 
Sono quella che sono 
Sono fatta così 
Che volete ancora 
Che volete da me 
Son fatta per piacere 
Non c'e niente da fare 
Troppo alti i miei tacchi 
Troppo arcuate le reni 
Troppo sodi i miei seni 
Troppo truccati gli occhi 
E poi 
Che ve ne importa a voi 
Sono fatta così 
Chi mi vuole son qui 
Che cosa ve ne importa 
Del mio proprio passato 
Certo qualcuno ho amato 
E qualcuno ha amato me 
Come i giovani che s'amano 
Sanno semplicemente amare 
Amare amare... 
Che vale interrogarmi 
Sono qui per piacervi 
E niente può cambiarmi. 

Jacques Prévert 


                                      Jacques Prévert and Ida Chagall, Saint-Paul-de-Vence, 1953 
                                         

Immenso e rosso, di Jacques Prévert

Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va 
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
Là dove tu sarai.